12 dicembre 2008

Amarcord

SOPRAVVIVERE CON UN DROGATO
ovvero la magra esistenza della donna del Nuovo







L'archetipo del drogato

Il Pippotto dipendente si mimetizza normalmente tra gli umani, è abbastanza socievole, fondamentalmente single (tranne casi isolati) e stralunato, praticamente rinco.
La caratteristica fisica, l'età, la classe sociale, le convinzioni politiche e la fede calcistica sono variabili, praticamente irriconoscibile nella massa.
Quindi, come svelare la loro vera natura ?
In nessun modo se non si conosce un altro drogato. A contatto con un suo simile, il pippottaro si trasforma, cambia completamente linguaggio e lessico, comincia a farfugliare parole incomprensibili (tacco, sciocatagan, gas gultraca, di 6, di 20, di che cosa poi ?), entra in uno stato di agitazione claustrofobica, si dimena violentemente gesticolando freneticamente, delira, in una sorta di trance racconta di mondi fantastici popolati da orchi, nani, budini di elfi, draghi e altre mostruositá che solo menti bacate possono concepire.
Nei suoi racconti non mancano certo dettagliate descrizioni condite con particolare macabri e raccapriccianti delle sue "imprese" (?) : teste mozzate da asce +4 oppure eserciti carbonizzati da palle di fuoco da 8 di 6 a elfi sviscerati da nani bavosi.
Altra caratteristica peculiare del drogato : le sue letture.
I perni della sua cultura sono incredibili tomi scritti nelle lingue più disparate (si narra che siano le leggi che regolano questi strani mondi) , riviste reperibili solo in malfamate edicole.
Il verbo sacro è racchiuso in libri che, a prima vista, sembrano normali, ma che nelle loro mani diventano veicoli di infezioni mortali per la mente di una persona sana (un esempio l'idolatrato "Signore degli Anelli").

Consigli e tattiche difensive

  • Mai e poi mai chiedere spiegazioni, delucidazioni o solamente curiosità sui suoi monologhi ; si rischia di sorbirsi ore e ore di snervanti e logorroici deliri su maghi, ladri, chierici avventurieri, Kender, goblin e compagnia bella.
  • Non incoraggiarlo, evitate di farvi vedere interessate solo per non farlo sentire un emarginato. Il pericolo è che il pippottaro vi mostri i suoi "attrezzi del mestiere" : dadi di bizzarre forme e colori, curiosi soldatini effigianti ometti pelosi da lui chiamati pomposamente miniature e vi permetterà, dopo previa disinfezione, di guardare la sua enciclopedica cultura cartacea, parafrasandovi le sue arcane scritture.
  • Evitare discorsi su : budini, dadi (anche da brodo), birra, fiabe, soldatini, unghie, artigli, coltelli, lame, sangue e derivati, montagne, fiumi, mari, boschi, campagne, taverne e tutto ciò che gli può, anche lontanamente, ricordare il "suo mondo" per non passare la serata lottando per sopprimere gli sbadigli .
  • Evitare luoghi quali : castelli medievali, abazie, chiese, cripte e soprattutto labirinti (neanche quello di Gardaland) per non vederlo rasentare i muri in modo guardingo in cerca di passaggi segreti e porte nascoste.
  • Evitare di partecipare a raduni di pippottari al bar, sagre di paese o posti simili per non ritrovarsi, dopo pochi secondi, ad invocare l'incantesimo "paralisi della lingua" (detto volgarmente crampo) centrato su tutti i partecipanti.
  • Circolare, nei giorni festivi, per i paesi evitando accuratamente i negozi che espongono la loro droga per evitare di ritrovarsi catapultata all'interno sommersa da manuali, dadi e miniature.
  • Evitare di assistere ad una partita per non vedere "ragazzi di una certa etá" compiere gesti scaramantici prima di un importante tiro di dadi. Sono gettonatissimi : il bacio, lo "scaricare a terra" (si buttano i dadi sul pavimento scaricandoli dalle energie negativa N.d.R.), cambiare dado con uno di un altro colore a dispetto del tiro, leccarlo spasmodicamente sussurrandogli frasi dolci, accarezzarlo con goliardia e per i piú fanatici inneggiargli canti e balli.
  • Non offendetevi se il vostro drogato in un raro momento di passione amorosa vi definisce la sua "orchetta" del cuore o la sua nana con la barba blu oppure il suo tesoro da 100.000 monete d'oro piú oggetti magici.
  • Non scandalizzatevi se, per scegliere la meta della vostra uscita, si affida ai dadi.
  • Non incavolatevi se, con la scusa di venirvi a trovare, inchioda per ore il vostro ignaro fratello raccontandogli le sue castronerie senza "cagarvi" neanche di striscio.
  • Non prendetevela se, nel cuore del rapporto amoroso, vi chiederà, con sguardo angelico, come dipingere la sua nuova miniatura.
  • Non arrabbiatevi se, per immedesimarsi meglio nel suo nuovo nano, non si laverà le ascelle per un mese e sancirà il decreto "RUTTUS ET PETUS LIBERUM".
  • Non adiratevi se, nel mezzo di una cena romantica a lume di candela si estranierá con penna e calamaio perché folgorato da una brillante idea per una nuova avventura (vale solo se è un MASTER)
  • Non spazientitevi se porterá una fascia nera al braccio in segno di lutto in concomitanza della funesta morte del suo personaggio.

Per concludere non dimenticate che : le sue serate occupate dai giochi sono un DOVERE e le vostre uscite con le amiche solo un PIACERE.